L’officina dei fratelli Giordanengo

Oggi l’officina Autorestauro dei fratelli Giordanengo è apprezzata in Italia e nel mondo. Questa storia nasce da una grande passione di famiglia e continua a crescere grazie anche ai nuovi investimenti supportati dalla Banca di Boves.         CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERE IL FILMATO!!

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È il pomeriggio del 16 maggio 2023.
Sono passate da poco le 14. Fra qualche minuto, al suono di una sirena, un baccano assordante di scooter 50 tirati al massimo coprirà ogni altro suono del paese di Boves. Quattro km di sterrato in salita con curve a gomito. L’hanno chiamata il “Record dei matti” e i più giovani impazziscono per questa gara.

 

Sulla linea di partenza, in sella ai loro scooter modificati ci sono anche Christopher e Christan Giornardengo, i due fratelli che questa gara se la sono inventata. Christian è il più grande, è del 1980, Christopher ha 6 anni di meno. Sono loro quelli da battere. Del resto, sono loro anche quelli che hanno modificato i motori di tutti gli scooter presenti alla gara. Nelle settimane precedenti, la loro officina a Boves è stata il fulcro del paese, tutti i possessori di un motorino sono passati da lì. Ora è il momento della verità. Ancora qualche minuto poi, a tutto gas fino alla vetta. Chissà cosa penserebbe nonno Giovanni di tutto questo, dei suoi due nipoti ormai adulti, che si divertono ancora come bambini in sella alle loro moto.

 

Christopher non ha dubbi: il nonno, fosse ancora tra loro, ne sarebbe contento. Del resto, è stato lui a instillare ai due nipoti la passione per i motori, fin da piccolissimi. Fin da quando con il triciclo giravano in mezzo alle Ferrari d’epoca che il nonno restaurava all’interno della sua officina, la stessa che oggi portano avanti con orgoglio Christian e Christopher: l’Autorestauro di Giordanengo.

 

È stato nonno Giovanni a fondare l’Autorestauro, nel 1984, dopo essere stato per anni titolare di una grande falegnameria. Poi al legno, nonno Giovanni ha preferito le macchine d’epoca, la sua più grande passione.
Quello che fino a quel momento era soltanto un hobby, sarebbe diventato un vero e proprio lavoro.

 

I clienti arrivavano da tutta Italia, anzi, da tutto il mondo. E che clienti! Little Tony era di casa all’officina di nonno Giovanni. Addirittura, per un po’ c’è stata una fotografia appesa sui muri dell’officina dove il nonno è al fianco del re del pop Michael Jackson.
Il signor Jackson avrebbe voluto comprarsi qualche Alfa Romeo d’epoca ma aveva fretta e con la fretta nonno Giovanni non ha mai lavorato: così ha rimandato a casa la pop star a mani vuote. Pazienza. In fin dei conti di lavoro all’officina ce ne è sempre stato fin troppo, da quando ha aperto. Christian e Christopher lo sanno bene. Anche papà Bruno è sempre a lavorare all’officina, primo dipendente del nonno.

 

E poi tutta la famiglia vive a nemmeno cento metri dall’officina, in una grande casa con il nonno al primo piano e Christian e Christopher al secondo con i genitori. Casa e bottega e poi a cena tutti assieme a parlare sempre e soltanto di macchine e motori. Una goduria per i due figli di casa Giordanengo, i quali, terminata la scuola dell’obbligo, non hanno dubbi sul loro futuro. Lavoreranno nell’officina del nonno. Christian per primo, seguito, è proprio il caso di dirlo, a ruota da Christopher qualche anno dopo. E per entrambi non c’è alcun trattamento di favore, si parte dalla gavetta. Negli anni i fratelli maturano caratteri diversi e tra loro i battibecchi diventano all’ordine del giorno.

 

Christian è quello disordinato, il suo banco di lavoro è puro caos, e nella vita tende a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto. Christopher al contrario il bicchiere lo vede sempre mezzo pieno ed è un maniaco dell’ordine sebbene il suo aspetto a 22 anni tradisca qualcos’altro. Le sue pettinature eccentriche, i capelli perennemente colorati, piercing e tatuaggi su tutto il corpo.

 

A nonno Giovanni la stravaganza del nipote non sembra infastidire almeno fino a quando all’officina non arrivano clienti stranieri. In quel caso, Christopher è obbligato dal nonno a nascondersi per non farsi vedere così conciato. In fin dei conti il nonno appartiene ad un’altra generazione, è un uomo tutto d’un pezzo e vuole che l’Autorestauro diventi un punto di riferimento. Giovanni è un artigiano di cui ci si può fidare: lo dicono tutti, da Boves agli States. Nel settembre del 2008 però, nonno Giovanni improvvisamente muore colpito da un infarto. Il capo famiglia, colui che ha fondato l’azienda e l’ha fatta conoscere in tutto il mondo non c’è più. È un duro colpo per tutti in casa Giordanengo soprattutto per i due nipoti che da un giorno all’altro si vedono costretti a togliersi i vestiti da dipendente ed indossare quelli da imprenditori. Per Christopher il tempo dei capelli colorati e dei piercing è finito.

 

L’improvvisa perdita di nonno Giovanni non poteva arrivare in un momento peggiore. È il 2008 e tutto il mondo sta affrontando la più grave crisi economica dai tempi della grande depressione del’29. In casa Giordanengo al dolore si somma preoccupazione. In officina ci sono ancora alcuni ordini avviati in precedenza e con quelli si può tirare avanti per un po’ ma poi? Christian e Christopher si sono guadagnati negli anni la fiducia del nonno, ora devono guadagnarsi la fiducia dei suoi clienti. Continueranno a rifornirsi da loro ora che non c’è più il nonno? Riusciranno a trovare nuovi clienti? E con la crisi in atto, questo cambio generazionale acquista tinte ancora più cupe. La gente non ha più soldi, figuriamoci se ne ha per una macchina d’epoca.

 

Ci sono poi i dipendenti, a cui pagare lo stipendio ogni 15 del mese e in tasca non rimane più niente. Attorno alla tavola da pranzo di casa Giordanengo l’aria è tesa, le allegre chiacchierate sui motori hanno lasciato il posto a pesanti silenzi. Papà Bruno non dorme la notte, così Christian. Anche Christopher che è sempre stato l’ottimista di casa teme come gli altri il peggio… vendere l’officina.

 

A metà del 2012 in officina all’improvviso squilla il telefono. Cristian e Cristopher sono come al solito a lavorare a testa bassa ognuno alla propria postazione. Sebbene il lavoro in quegli anni sia drasticamente diminuito, la loro passione è rimasta intatta e così la volontà di tirare avanti nonostante tutto. Lo devono al nonno del resto.
La segretaria risponde al telefono, segna qualcosa sull’agenda e poi mette giù.

 

Dall’altro capo della cornetta un australiano ha appena ordinato una macchina, la famosa Alfa Romeo 33, detta la “33 stradale”.

 

Nessuno all’officina sa come il loro nome sia potuto arrivare fino all’Australia, e ancora oggi i due fratelli se lo chiedono. Fatto sta che dopo quella prima macchina, lo stesso australiano ne ordina altre due uguali e poi ordina persino una Ferrari. Ordini importanti che riaccendono come un nuovo carburante i motori sopiti di tutta l’officina.

 

Quella di venderla non è più una opzione a cui pensare, l’officina è salva, i due fratelli ce l’hanno fatta! Dopo gli ordini dall’Australia ne sono seguiti molti altri e tanti, come prima con il nonno, da clienti famosi e importanti.
Oggi l’officina Autorestauro dei fratelli Giordanengo è un fiore all’occhiello della zona anche grazie a nuovi investimenti supportati dalla Banca di Boves.

 

Insieme agli ordini sono tornati anche gli hobby per Christian e Christopher… go-kart, moto e persino la folle idea di istituire una gara cittadina per scooter 50 modificati, il “Record dei Matti”, la gara dalla quale abbiamo cominciato a raccontare questa storia. E allora torniamo lì, alla linea di partenza. Christian e Christopher in sella ai loro scooter pronti a partire al suono della sirena.

 

Chissà cosa penserebbe nonno Giovanni di tutto questo, dei suoi due nipoti ormai adulti, divertirsi ancora come bambini in sella alle loro moto. Cristopher, l’ottimista di casa non ha dubbi: il nonno, fosse ancora tra loro, ne sarebbe contento. Secondo Cristian invece, il più realista dei due, il nonno gli direbbe che di bambini sarebbe ora di farne qualcuno per far continuare questa storia di famiglia.

 

“Dopo la morte del nonno sembrava impossibile andare avanti, ma avevamo imparato tanto da lui. Potevamo riuscire ad essere artigiani e imprenditori.”

 

Guarda il video dedicato alla storia dei fratelli Giordanengo e del loro Autorestauro

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